[h4]INTERVIEW[/h4]

Un aggettivo per descriversi?
Fresca e colorata

Quando scopre di avere estro creativo e di diventare fashion designer?
Be e’ stato un processo abbastanza graduale, sono figlia di artisti e fin da piccola ho respirato un’aria creativa in casa, mi piaceva fare di tutto, dipingere sui piatti, lavorare il das, e fare i vestiti alla mia gatta quando era incinta. Poi crescendo ho scelto un altro ramo di studi, data l’assenza di un liceo artistico vicino al mio paese, infatti sono laureata in Sociologia alla Sapienza di Roma, ma quando preparavo un esame mi divertivo a fare dei collage per rillasarmi, poi, insieme ad un amico, avevo montato una camera oscura a casa mia dove a volte passavavamo anche notti intere a sviluppare le foto che facevamo in giro. Con degli amici dell’universita’ avevamo creato un giornale autoprodotto che si chiamava Insinuosamente e li cominciai ad occuparmi della copertina, ogni due mesi dedicavo un nuovo collage al giornale. Poi ho vinto una borsa di studio Erasmus e sono partita per Bilbao, e li ho conosciuto un altra realta’ e una volta laureata ho deciso di dedicarmi alla mia vera passione, l’arte, quindi decisi di unire la moda, con l’illustrazione e la fotografia e tutto questo usando le risorse che avevo in quel momento, la mia creativita’ e il mio tempo. Dopo la laurea a causa di un problema di salute sono tornata in Italia nel mio paese San Salvo ed ho comiciato a creare le prime spille, orecchini in pelle e bottoni usando tutte cose che trovavo per casa, ritagliando vecchie borse e reciclando di tutto. Una volta tornata a Bilbao ho iniziato una collaborazione  con un gruppo che si chiama Truca Rec e si occupa di reciclaggio creativo, e li ho avuto il mio primo approccio con la macchina da cucire. Mi sono anche  iscritta ad  un master di disegno di moda presso l’universita’  di Leioa,  che poi ho concluso e grazie al quale ho deciso di iscrivermi  ad un corso di taglio e cucito e  da un anno ho cominciato con le prime sfilate.

Lei si divede tra Italia e Paesi Baschi; il made in italy è apprezzato anche li?
Si devo dire che essendo Italiana mi si sono aperte molte porte, e come se partissi con una marcia in piu’… ammirano molto il nostro stile, e nelle sfilate sempre accentuano le mie origini…non mi posso lamentare devo molto a questa citta’ e al popolo basco.

Il suo attachment è basato sul riciclo; in percentuale quanto materiale riesce a riutilizzare nei suo abiti?
Data la situazione ambientale ed economica in cui ci troviamo cerco sempre di usare nelle mie collezioni materiali riciclati, diciamo che una buona parte del materiale che uso e’ riutilizzato, partendo dalla pelle che sono scarti di una piccola fabbrica di cinte, alle cravatte per fare le tiebelts, i bottoni  trovati nei mercatini in Germnania, e molte delle stoffe sono resti di negozi che stanno chiudendo.

mariangela artese 4fashionlook

E più difficile realizzare un capo utilizzando materiali di recupero?
Si , pero’ sicuramte e’ piu’ stimolante, perche’ quello che farai sara’ sempre un pezzo unico o con una serie limitata, e’ difficilissimo trovare una cravatta uguale o una bottone, ogni volta il disegno e’ nuovo, ed esclusivo, ed e’ questo il valore piu’ grande.

Oggi si pensa tanto all’ecologia; secondo lei nella moda ci si dedica abbastanza all’eco sostenibilità?
No, assolutamente no, putroppo la moda e’ uno dei settori che provocano maggior inquinamento, ormai la produzione delle grandi marche a basso costo e’ diventata esagerata, tutto si produce in Cina senza nessun riguardo per le condizioni dei lavoratori e del medioambiente, l’importante e’ produrre velocemente e a basso costo, questo e’ quello che cerco di combattere nel mio piccolo ogni giorno, un ritorno alla bottega dell’artigiano, fare il proprio lavoro con amore, ogni piccola creazione diventa unica e irripetibile.

Come nasce una sua collezione?
L’ultima collezione nasce dal momento storico in cui ci troviamo che si ripete nel tempo.  La collezione: Il vestito a due colori,  e’ stata ispirata da un racconto di mia nonna a mia madre, un tempo nelle famiglie non c’era la possibilita’ economica di rinnovare sempre il guardaroba e cosi’ si ricorreva ad una vera forma di riciclaggio, il vestito diventava una gonna e una giacca un pantalone per l’ultimo nato, ma nelle famiglie piu’ povere le donne dovevano cucire le loro gonne con diversi tipi di stoffe e questo veniva etichettato come simbolo di poverta’. Questo aneddoto mi ispiro’ a creare la mia ultima collezione anticrisi, una serie di collage con messaggi positivi su come ricostruire, e come diceva Albert Einstein Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione  per le persone e le Nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi  supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Prende spunto dall’arte, dal cinema, o da cosa?
Una delle mie piu grandi fonti ispiratrici sono i sogni, sogno moltissimo e da li nascono le piu’ belle idee, poi i viaggi mi danno molti spunti, e le piccole cose della quotidianita’, street art nelle strade, i colori del quartiere multietnico dove ho l’atelier a Bilbao…

mariangela artese 4fashionlook

Non solo dress, ma anche accessori; un giorno vorrebbe creare un total look completo?
Si perche’ no, ci sto lavorando.

Simpaticissima l’idea di realizzare un accessorio come il kanpaiak; c’è ne parla?
L’idea del kanpaiak mi e’ venuta a Bilbao, qui abbiamo la txirimiri che e’ una leggera pioggierella che ci accompagna durante tutto l’inverno, e tante volte mi e’ capitato di trovarmi per strada senza ombrello, cosi mi e’ venuta l’idea del kanpaiak, un accessorio utile ed elegante sia come sciarpa che come cappuccio per le lievi interprerie.

Partecipa a diversi eventi di moda tra Bilabao e il resto del paese; in Italia?
Si ho partecipato a diverse sfilate di giovani fashion designer, poi nel 2009 ho vinto con la creazione di un cerchietto il concorso Mapa Moda. Mi piace molto muovermi, conoscere e essere in posti sempre nuovi adesso sono stata appena selezionata per la fiera Zapato rojo a Barcelona e per febbraio ho un progetto in una galleria a Bologna.

Dedica tanto tempo alla comunicazione e ai social network?
Si abbastanza, ma c’e’ tanto da imparare ancora.

mariangela artese 4fashionlook

Dove possiamo acquistare i suoi abiti?
Bella domanda 🙂 normalmente partecipo a fiere e mostre, poi nel web e’ possibile contattarmi tramite email sul mio sito e tra un mese sara’ pronto il negozio online.